Descrizione
Benvenuti a Villa Dosi Delfini
La Villa Dosi Delfini si trova a poche centinaia di metri dal centro storico di Pontremoli (MS), all’interno del podere dei “Chiosi”, lungo il corso del torrente Verde. E’ possibile raggiungerla con una piacevole passeggiata al termine di un suggestivo viale incorniciato da coloratissimi alberi di prunus e lagerstroemia, che termina con un ponte in pietra costruito nel 1705 proprio come accesso alla villa, sormontato da una elegante cappella.
Superato il cancello d’ingresso ci fermiamo ad ammirare i due monumentali cedri del Libano piantati nel 1863 in occasione della nascita del bisnonno dell’attuale proprietario, che oggi nascondono parzialmente la facciata della Villa.
Giunti di fronte alla sobria ed armoniosa facciata, che per la cromia ricorda quella delle Ville Medicee rinascimentali, salendo la scala doppia che conduce al piano nobile raggiungiamo l’ingresso del salone ed entriamo attraverso un portale in pietra ornato dai busti dei fratelli Carlo e Francesco Dosi (soprannominati “i parrucconi”) e dallo stemma di famiglia.
Il Salone
La grande sala a doppio livello fasciata da un elegante ballatoio in ferro battuto è a tutti gli effetti il cuore dell’edificio: qui una impressionante decorazione pittorica riempie tutte le superfici con quadrature, sfondamenti prospettici, scene allegoriche e sfarzose decorazioni.
Gli affreschi, realizzati dai pittori Francesco Natali e Alessandro Gherardini attorno all’anno 1700, fasciano completamente la grande sala a doppio volume: tra innumerevoli elementi architettonici dipinti che dilatano e trasformano la percezione dello spazio, sulle pareti si possono ancora oggi riconoscere le figure delle tre Parche, la testa di un poeta coronato d’alloro, alcune figure allegoriche, la Vergine in trono, e di fronte troviamo un affresco raffigurante il capo famiglia che protegge da guerre e miseria la sua progenie sulle quali vola una bellissima colomba di pace ed una cornucopia simboleggiante l’abbondanza completa l’immagine. Le Quadrature del Natali, diventeranno la cifra stilistica del Barocco pontremolese per tutta la prima metà del XVIII secolo.
All’interno del salone possiamo inoltre notare una caratteristica portantina e una straordinaria consolle settecentesca realizzata dal famoso intagliatore bellunese Andrea Brustolon, definito il “Michelangelo del legno”. (anche se l’attribuzione è stata messa in dubbio).
Accanto alla consolle, il ritratto di Giulia Reghini, moglie di Carlo Dosi, alla cui morte nel 1712 il padrone di casa perdendo progressivamente interesse ritirò ad una vita semi monacale.
Le sale del Piano Nobile
Attorno al salone si trovano nove stanze di rappresentanza tutte affrescate e arredate in stile con mobilio, dipinti, lampadari della collezione di famiglia: il salotto rosso, la sala da biliardo, la biblioteca, la cappella privata di famiglia, la sala da pranzo, il salotto ottocentesco, le camere da letto.
Ogni ambiente e ogni oggetto ci raccontano storie e curiosità di un mondo raffinato e colto, attento ai particolari, dove tutto era attentamente studiato per meravigliare e regalare spunti di stupore agli ospiti della famiglia.
Il Salotto Rosso
Nel salottino la famiglia si riuniva per dilettarsi suonando e ascoltando il pregevole clavicembalo, sistemato sotto una bella tela dedicata a San Giuseppe Falegname. Nella stanza si trovano diverse opere di provenienza napoletana, non solo dipinti ma anche oggetti di arredo. Di rara bellezza il lampadario di porcellana di manifattura tedesca.
Alle pareti, i ritratti dei duchi Farnese, che visitarono la villa nel 1714.
La Sala del Biliardo
I quadri di provenienza napoletana ai lati rappresentano David con la testa di Golia ed un Seneca morente. La presenza di numerosi quadri di scuola napoletana si deve al fatto che Giovanbattista Natali (figlio di quel Francesco che, assieme al Gherardini di cui troveremo più avanti anche dei quadri affrescò la villa) dopo aver lavorato a Pontremoli si stabilì a Napoli dove rimase in contatto con i Dosi che gli commissionarono i quadri che allora andavano per la maggiore. In mezzo e sugli altri lati della stanza sono esposti i ritratti di quattro generazioni di Dosi in ordine cronologico. È interessante notare il cambiamento notevole nelle varie generazioni che si riflette nell’ abbigliamento, da una stretta osservanza secentesca ai dettami controriformistici alle finte corazze romane di meta settecento. Le declinanti fortune economiche nell’ultimo quarto del secolo XVIII hanno evidentemente suggerito di non più procedere con ulteriori ritratti.
La Biblioteca
ella prima sala si possono ammirare affreschi recentemente venuti alla luce insieme alla ricca biblioteca suddivisa in più sale.
La biblioteca, suddivisa su più sale del piano nobile e del piano superiori, conta migliaia di volumi, tra manuali, prime edizioni, antichi documenti, molti dei quali ancora da studiare. Un’attestazione degli interessi culturali e di letterari della famiglia Dosi, sapienti mecenati e collezionisti.
La Cappella privata
All’interno della Villa, una piccola cappella consacrata
per le funzioni private.
Tra le decorazioni, oltre ad affreschi anch’essi recentemente restaurati, una serie di raffinatissime stampe settecentesche.
La sala da pranzo
La sala da pranzo è in perfetta prospettiva con il salone, il viale, il ponte con la cappelletta, e ninfeo retrostante, con una statua del dio Nettuno. Quest’asse prospettica si incrocia con l’infilata di porte delle stanze confinanti. Il tema acquatico del cortile è ripreso anche all’interno, con monocromi raffiguranti i Quattro Fiumi.
Il salotto ottocentesco
Nel salottino ottocentesco gli affreschi del Natali furono ricoperti con decorazioni di finta carta da parati. Interessante il ritratto di Andrea Ranzi, medico e patriota pisano, distintosi nella battaglia di Curtatone e Montanara. La figlia Teresa sposò Gian Carlo Dosi, a cui si devono i grandi cedri del Libano piantati di fronte alla Villa.Nel salottino ottocentesco gli affreschi del Natali furono ricoperti con decorazioni di finta carta da parati. Interessante il ritratto di Andrea Ranzi, medico e patriota pisano, distintosi nella battaglia di Curtatone e Montanara. La figlia Teresa sposò Gian Carlo Dosi, a cui si devono i grandi cedri del Libano piantati di fronte alla Villa.
Le camere da letto
Le stanze da letto sono decorate con prestigiosi dipinti di scuola napoletana, tra i quali un bel quadro raffigurante la morte di san Giuseppe ed altri dipinti del Gherardini autore degli affreschi presenti.
Nella seconda stanza segnaliamo oltre a quadri di scuola piacentina anche una singolare collezione di circa 200 uccellini di porcellana di diverse manifatture (Meissen, Nymphenburg , Herend , Royal Copenaghen, Rosenthal ed altre).